È il luogo in cui si ricostruiscono i confini sicuri, in cui si ridefinisce la casa interna come luogo non violato, sicuro e accogliente. Le ospiti trovano una casa nella quale fare vita di comunità alternata a momenti di estrema riservatezza.
È uno spazio di relazione con gli uomini e con la natura. Nel giardino le donne di fragole possono incontrare o fare pranzo con gli ospiti della comunità attigua, è un tappeto d’erba che facilita un avvicinamento al maschile temporaneo, delicato e reversibile.
La casa e il giardino hanno in comune il portone, le ospiti sono sostenute dentro per poter affrontare il fuori. Quando ci si sente pronti si può provare ad uscire dal portone di Fragole e sperimentare l’autonomia, provare a stare in piedi con i le vecchie gambe e le scarpe nuove.
Raffaella Bortino è il cuore che ha fatto nascere Fragole Celesti dopo e Fermata d’Autobus prima. In quest’ultima dal 1998 si è cercato di costruire una casa con un giardino che alleviasse il dolore profondo sostituendo le automedicazioni tossiche con cerotti sani.
Strumenti diversi riparano anime diverse, ciascuno a suo modo e ciascuno col suo tempo. Nel capanno ci sono le parole libere, la pittura, la fotografia, la poesia, il teatro, la danza, la musica.